Piccola peste - Film (1990)

E’ indubbiamente una mezza sciocchezza, ma qua e là si sorrida (alcune reazioni esagerate del pestifero bambino sfiorano il demenziale, come il gatto lanciato in faccia al nonno). Certo, si scivola spesso nella scemenza, ma Ritter (il padre) riesce comunque a cavarsela dignitosamente (visto il copione…). La moglie invece è esageratamente macchiettistica, mentre il nonno, bastardo e preoccupato solo per la sua campagna elettorale, se la cava. Il bambino fa il suo dovere (massacra tutti) e la faccia da carognetta lo aiuta. Vedibile.

Basato sul fortunato filone dedicato ai bambini terribili il cui esempio più fortunato è Mamma ho perso l'aereo, Piccola peste si avvale della simpatia e bravura di John Ritter e Jack Warden; altrettanto non si può dire per il piccolo protagonista che risulta (cosa non comune per un bambino) estremamente antipatico; per il resto il film presenta qualche scena divertente, ma nel complesso appare ripetitivo e noioso in più punti.

Ecco un film che dà immediatamente l'idea di qualcosa di già visto. La nota decisamente positiva del film non è tanto nella carogna del nonno, o nel piccolo cagnolino, o nella faccia da tontolone del povero padre, ma nella piccola peste. Una faccia da stronzetto che perfora il televisore e che non riesce proprio a non esser incazzato col mondo; e anche quando ci prova fa danni. Insomma, un filmetto tanto per passare un'oretta o poco più.

Questo film mi è sempre piaciuto per i due personaggi del nonno e del nipote adottivo. Nonno Jack Warden è il solito padre autoritario e narcisista con un figlio che è il suo alter ego (John Ritter). Il bimbo adottivo Junior invece è strepitoso, un concentrato di cattiveria e perfidia senza limiti. Olivier ha anche il volto giusto e sorpassa alla grande altri bimbi-attori ben più famosi. Disgustosa (e quindi bellissima) la scena finale dell'incontro fra la mancata matrigna e il mega sedere di una scrofa.

L'unica cosa che riesce a tenere in piedi questa pellicola è il collaudato mestiere di due attori come il compianto Ritter e il veterano Warden, entrambi azzeccati nei loro personaggi. Il resto conta ben poco. Storia del tutto gratuita e a tratti decisamente noiosa, regia del tutto carente di idee e resto del cast insopportabile. A partire dal giovane protagonista.

A suo tempo mi strappò numerose risate, soprattutto durante la festa di compleanno con Junior vestito da diavoletto (e quale altro costume sennò?). Certo che comunque rimane piuttosto deboluccio ed a parte il compianto John Ritter (che è sempre un piacere rivedere) non trovo altri validi motivi per poterlo riguardare. Vale un unica visione, a meno che non abbiate dieci anni.

Bambino pestifero è sbolognato dall'orfanotrofio per l'adozione a un'ingenua coppia, che sarà vessata dalle sue micidiali marachelle. Storiella stupidina, anche se ha qualche spunto divertente (a cominciare dall'idea che il piccolo demonio intrattenga una corrispondenza con un truce galeotto che lo scambia per un adulto). In parte piacevole, più spesso stucchevole: dopo un po' scompare anche il gusto di scoprire quale nuova diavoleria si inventerà il pupo e si attende la prevedibile fine sperando arrivi presto.

Piccolo film senza pretese che ricalca pedissequamente tutti i cliché delle pellicole incentrate su bimbi pestiferi (come si capisce sin dal titolo) e che tuttavia giunge a risultati dignitosi grazie ad una certa professionalità dell'insieme. In definitiva niente di nuovo sotto il sole, ma si può anche vedere.

Film ridicolo e assai tedioso, senza la minima ombra di dubbio. Anche piuttosto volgare per l'età dei bambini a cui è rivolto; e poi è sempre la stessa storia, non se ne può veramente più. Le scene meno ridicole del solito sono veramente poche. Mi chiedo se ci sia la possibilità di un voto minore dell' 1 (pallino) politico! Da evitare per chi non vuole perdere 90 minuti circa della nostra breve esistenza.

Decisamente non uno dei migliori nemmeno nel suo genere. Questa piccola peste è il solito bambino super pestifero, che però ha alle spalle un passato in orfanatrofio e una famiglia adottiva un po' stupidotta. Molto caricato (forse troppo) il personaggio del bambino, che addirittura ha come idolo un ergastolano. Però in fin dei conti un po' si ride e uno sguardo distratto lo si può anche dare.

Un classico del filone appartenente ai cosiddetti bambini pestiferi. Il prodotto non è granché, anzi, la sceneggiatura è oltremodo lacunosa e la regia tecnicamente mediocre. Rispetto ad altri esempi di genere molto più riusciti (Mamma, ho perso l'aereo), questo si distingue per la caratterizzazione del protagonista, dipinto come un avanzo di galera praticamente ancora in fasce. Le scene comiche risultano spesso esagerate anche agli occhi dei piccoli telespettatori, tuttavia qua e là si ride. Bravi Ritter e Warden. Due pallini per i ricordi d'infanzia.

Commedia all'americana per famiglie, molto leggera, a tratti caricaturale e con qualche trovata fracassona riuscita. Il soggetto del bambino pestifero e combinaguai poteva essere sviluppato meglio. A sollevare il valore del film c'è il bravissimo e compianto John Ritter, la star dell'indimenticabile Tre cuori in affitto, ma con una sceneggiatura così c'è ben poco da fare. Accanto a lui, nel ruolo di moglie petulante, Amy Yasbeck, che sarà veramente sua moglie anni dopo.