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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un Pieraccioni particolarmente vitale e caciarone per una commedia che prova a dare una svolta rispetto alle stanche prove precedenti. Arrestato e condannato per un colpo alla "soliti ignoti" finito male (un muro che doveva essere spesso 50 cm lo era solo la metà e l'eccesso di esplosivo ha originato una detonazione sproporzionata), Umberto (Pieraccioni) si ritrova a scontare tre anni in carcere dove si diletta da regista di film amatoriali che coinvolgono galeotti e direttore (Insinna). Mezza giornata gli è concessa per lavorare in biblioteca (discreti qui certi duetti col nano Davide Marotta, ex mostro di PHENOMENA...Leggi tutto), ma quando c'è da uscire con la bella Morgana (Chiatti), che non ha compreso la sua condizione di detenuto anche per via di un “difetto d'intelligenza”, non si fa scrupoli a violare la libertà vigilata e uscire con lei grazie alla complicità di una bella collega di lavoro che lo copre (Cesarini). Una storia che fa da slambricciato tessuto narrativo su cui innestare diversi sketch: la frammentarietà del film è evidente, lo spessore dei personaggi minimo e mediamente inferiore anche a quello che Pieraccioni aveva mostrato fino ad oggi, le cadute di gusto non si contano, ma se non altro qualche risata questa volta la si fa, vuoi per una partner femminile autoironica che dichiara la sua scarsa intelligenza spiegando come una botta le abbia lesionato il cervello facendole perdere il 25% dell'intelletto, vuoi per l'insolita presenza di Marotta o per un Insinna simpatico come sempre. Notevole l'azzardato dialetto veneto improvvisato da Umberto mascherato per non farsi riconoscere mentre sta seduto alle spalle di Morgana su una moto d'acqua, scorrettissimo l'ultimo espediente utilizzato per sbarazzarsi della vogliosa signora popputa (De Falco) che Umberto usa per far ingelosire Morgana. Insomma, per quanto risulti difficile godere di un film dalla sceneggiatura tanto sgangherata, le singole gag risultano a volte meno scialbe del solito persino quando sfruttano meccanismi abusatissimi (l'incomprensibilità del dialetto siciliano tradotta “live” per chi non capisce). Sembra che stavolta il buon Leonardo attore ci metta più slancio, reciti su di giri a briglie sciolte e la cosa dona una certa strampalata spontaneità all'insieme, limitando di molto l'abituale eccesso di miele da ingenua love story. Siamo come sempre distanti dalle costruzioni e dall'inventiva comica dei primi lavori, però un leggero passo avanti rispetto al poco fantastico viavai è stato fatto. Chissà, magari è l'insolita ambientazione a Ventotene... Peccato per la scarsa visibilità di Ceccherini, guest star lì per “dovere di presenza”. Che occhi, la Chiatti!

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/12/15 DAL BENEMERITO GABRIUS79 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/12/15
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Gabrius79 9/12/15 01:01 - 1431 commenti

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Leonardo Pieraccioni ripete se stesso anche in questa pellicola, ma nonostante tutto riesce a regalare momenti di sana comicità (anche se a volte un po' infantile). Divertenti le gag quando è assieme a un irresistibile Davide Marotta, meno coinvolgenti quando è con Laura Chiatti. Sufficienti Friscia e Insinna. Cameo di Ceccherini che lascia il segno. Stavolta i buoni sentimenti appaiono col contagocce giusto in un paio d'occasioni.

Rambo90 12/12/15 02:23 - 7717 commenti

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Un Pieraccioni piuttosto spento, che si presenta all'appuntamento natalizio con una storia in partenza simpatica ma che si perde in sketch maldestramente cuciti assieme e personaggi di contorno malriusciti. Già la scelta della pessima Chiatti penalizza tutto, renderla anche mezza scema è proprio la ciliegina sulla torta. Ogni tanto si sorride, soprattutto grazie a Ceccherini e al protagonista, che comunque come attore sembra in palla, ma non c'è coesione e la pellicola non ingrana mai. Colonna sonora azzeccata, ma nel complesso mediocre.

Markus 12/12/15 17:23 - 3702 commenti

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Finalmente si ride in un film di Pieraccioni! Dopo anni di femme fatale ispaniche ai limiti della sopportazione umana e la virata - non particolarmente riuscita - del giovanilistico Un fantastico via vai, il comico toscano ci sciorina sotto l'albero di Natale questa farsetta dotata di ritmo, battute e situazioni ridanciane che, in parte, ci fanno dimenticare la puerilità del soggetto. Accanto all'istrionico Leonardo tutta una serie di caratteristi e, soprattutto, l'antagonista Laura Chiatti (ironica e di una bellezza statuaria).

Fairground 29/12/15 00:17 - 4 commenti

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Buona prova da attore di Pieraccioni in un film dal fiato un po' corto. La storia è inverosimile e mancano le interpretazioni di altri attori all'altezza delle sue vecchie pellicole, mentre le location scelte della splendida isola sono ripetitive. La lacrimuccia non scappa e nemmeno il sorriso. Un film che mi ha lasciato indifferente.

Mco 10/01/16 14:52 - 2335 commenti

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Pieraccioni riabbraccia la commedia d'amore a fianco di una bella e divertente presenza femminile come Laura Chiatti. Il ritmo è quello tipico del filone e le volgarità sono quasi escluse in favore di un cinema semplice, efficace e immediato, capace di raggiungere e rassicurare il pubblico di ogni età. Non manca qualche parentesi esilarante (quasi tutte con protagonista Davide "CiribiriKodak" Marotta) e una riflessione sulla condizione di recluso, lontano dagli affetti familiari e spesso ormai estromesso da tutto. Splendida Lorena Cesarini.
MEMORABILE: "Buongiorno banda di bucaioli"... "Oops, mi scusi sorella...".

Paulaster 15/01/16 09:59 - 4494 commenti

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Un Pieraccioni che perde la vis comica anche per mancanza di spalle adeguate e si concentra sul suo lato introspettivo, facendo un elogio alla fantasia e ai buoni sentimenti verso la giovane figlia. Come recitazione dimostra di avere ancora energia e Marotta e Insinna danno qualcosina in più, ma la Chiatti affossa l’umore con i suoi modi nevrotici. L’idea delle uscite dal carcere diventa subito risibile tanto che ci si aspettava un finale a effetto, ma i rimandi a Monicelli rimangono sulla carta.

Galbo 6/05/16 05:46 - 12438 commenti

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Discostandosi dalla produzione degli ultimi anni, Leonardo Pieraccioni realizza una tenue favola carceraria che purtroppo spreca troppo presto l'unica buona trovata della sceneggiatura. Il film ha il pregio di una piacevole ambientazione, qualche buona gag, e propone una protagonista femminile piacevolmente autoironica. Di contro la sceneggiatura gira troppo spesso a vuoto e il regista pare un po' appannato come attore. Brava e autoironica la Chiatti, Nel complesso, non male.

Il ferrini 19/04/16 22:07 - 2400 commenti

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Triste. Una serie di battute sul nanismo, sulle persone sovrappeso, sui malati di mente... insomma la fiera del cattivo gusto e dispiace perché da Pieraccioni non te l'aspetti. Qualche battuta va a segno, soprattutto nella seconda parte, ma nell'insieme è davvero un pessimo film, peraltro recitato in maniera terrificante. Si salva molto poco e in quel poco non c'è sicuramente la Chiatti; peccato perché l'idea del carcerato che deve rientrare a mezzanotte (da cui Cenerentolo) era buona e poteva essere sviluppata meglio.

Pumpkh75 28/12/16 13:54 - 1767 commenti

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La narrazione non ha la spina dorsale e le idee si perdono al largo della bellissima Ventotene con disarmante velocità, ma Pieraccioni stavolta torna a far sorridere: un po’ con il repertorio da toscanaccio, un po’ grazie alle spalle (escludendo il tremendo Insinna) di cui si circonda, un po’ sfruttando il politicamente scorretto anche oltre l’atteso. Parte della spontaneità di alcuni tempi comici è ormai persa, ma almeno si è evitato che lo si ricordasse come il Professor Cine-Rantolo.

Hackett 2/01/17 09:27 - 1868 commenti

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Rispetto agli ultimi film di Pieraccioni, fotocopie di un plot suo personale che ormai ha vent'anni, questa volta la volontà di fare qualcosa di un po' diverso c'è e va sicuramente apprezzata. Per il resto i soliti paesaggi da cartolina e una ambientazione semi-carceraria che però non si prende mai sul serio rendono il film (come voluto) una piccola favola tutto sommato gradevole.

Davide Marotta HA RECITATO ANCHE IN...

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Nando 7/01/17 19:03 - 3833 commenti

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Oramai la vena del comico toscano si è esaurita da tempo immemorabile, conseguentemente si assiste a una pellicola scadente e ripetitiva in cui si potrà sporadicamente sorridere ma si rimane basiti per alcune situazioni veramente poco credibili (vedi il matrimonio rumeno). Nonostante la voce, la Chiatti non è malaccio; purtroppo ancora ci si ostina a proporre Ceccherini, che genera solo tristezza. Film scadente.

Piero68 11/01/17 13:37 - 2961 commenti

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In leggera risalita rispetto al precedente prodotto ma ancora troppo poco rispetto ai primi film. Purtroppo Pieraccioni ha sempre lo stesso tipo di approccio ai suoi ruoli, sia che vesta i panni di un ragioniere di campagna che quelli di un professore galeotto e lo stesso tipo di comicità toscana che più di un segno distintivo diventa un grosso limite. Storiella ovviamente frivola con immancabile innamoramento a seguito e solita compagnia di giro che gli gravita intorno. Inspiegabile l'involuzione di Ceccherini, che qui compare in un'unica scena.

Pinhead80 7/02/17 17:32 - 4867 commenti

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Pieraccioni prova ancora una volta a riaggiustare il tiro dopo alcune opere decisamente ingloriose ma non riesce nell'intento. La storia, seppur simpatica, è fiacca così come lo sono le battute. I personaggi sono macchiettistici e il gioco del galeotto che esce ed entra dal carcere a suo piacere non regge più di tanto. Con Pieraccioni siamo alle solite da tanto (troppo) tempo: poco fumo e poco arrosto.
MEMORABILE: Ceccherini al matrimonio.

Domino86 7/04/20 12:26 - 607 commenti

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Tra i tanti film di Pieraccioni qui abbiamo un calo generale delle prestazioni a partire dalla storia stessa: un galeotto che entra ed esce dal carcere a suo piacimento non convince, decisamente troppo inverosimile. In linea generale comunque ci si diverte perché il suo stile e quello del suo entourage riescono a portare alla risata senza troppo impegno.

Ultimo 21/11/20 15:26 - 1666 commenti

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Una commedia più che discreta firmata da un Pieraccioni piuttosto ispirato e in forma. I momenti divertenti sono parecchi, specie quando entra in scena il "piccolo" Davide Marotta. Il film scorre con piacere, grazie a un buon cast di contorno e a ottime location. Ci si perde un po' nell'ultima parte, ma alla fine si è soddisfatti. Non il miglior Pieraccioni di sempre, ma uno dei prodotti migliori degli ultimi anni firmati dal regista toscano.
MEMORABILE: Le bellissime riprese di Ventotene.

Redeyes 13/12/20 08:38 - 2455 commenti

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Massaciuccoli (come il lago) è in prigione così come la verve di Pieraccioni, e quindi il risultato non può che essere scadente. La bellona di turno qui è una Chiatti in versione odiosa che, questo va detto, fa ben coppia con uno sbracato Pieraccioni che vende i toscani per beceri costretti alla battuta ad ogni costo, risultando estremamente fastidioso (era dai tempi dei marchesini che non li si vedeva dipinti così). Gli ruotano attorno tutta una serie di personaggi il cui unico compito è essere ridicolizzati. La comicità è altra cosa.

Enzus79 7/11/22 22:36 - 2956 commenti

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Commedia degli equivoci che risulta essere davvero fiacca: un carcerato nasconde la propria identità a una donna incontrata in carcere. Le dinamiche sono tutte forzate e seppur qua e là qualche sorriso esca (vedi le scene con Davide Marotta) il film intrattiene a stento. Flavio Insinna si ritrova in un ruolo tutt'altro che convincente. Musiche mediocri. Deludente.

Katullo 3/07/23 10:12 - 339 commenti

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La simpatia di Pieraccioni è talmente innata nell'attore/regista che nessuno dei suoi passi risulterebbe talmente falso da condannarlo a una vera e propria mediocrità. Così succede anche questa volta: lui in veste di ingegnere in disgrazia si dà al crimine e spunta fuori da una banca appena esplosa per un difetto di calcolo murale, la prigione sembra la succursale dello Zelig (con Friscia scatenato) e tutto viene allietato dalla presenza, scontata, della bella Chiatti, comunque più brava di molte delle sue omologhe passate e future. Spassoso, nei limiti dell'autore/protagonista.
MEMORABILE: "Lazo lazo..."; Il recupero della gemma preziosa; Ceccherini mimo "statuario".

Nick franc 9/07/23 16:01 - 524 commenti

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Non facile giudicare un simile pastrocchio: Pieraccioni dirige un film a tratti imbarazzante, sgangherato e mal recitato ma meno noioso e più divertente rispetto ad altre prove. Il regista toscano gioca la per lui inedita carta dell'umorismo politicamente scorretto alla Baron Cohen (le battute sui personaggi di Marotta, Chiatti e Aurizi) che è completamente fuori dalle sue corde ma in tanta sciatteria nella parte girata fuori Ventotene qualche grassa risata ci scappa: niente di straordinario ma tanto basta per evitare l'onta del monopalla.
MEMORABILE: L'amplesso trash tra Ceccherini e Aurizi; L'imbarazzante balletto di Friscia.

Capannelle 5/11/23 00:46 - 4438 commenti

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Dopo un inizio terrificante, in cui si assiste a una serie di battute grevi che fanno leva sugli ingredienti più facili (sesso, doppi sensi, slang dialettali) il film offre qualcosa di piacevole con alcuni scambi tra Pieraccioni e Marotta e nell'episodio della rapina alla festa dei rumeni ("Cos'è una bifora?"). Ma nel complesso, sia come contorno (ambientazioni e musiche) che come contenuto sembra di vivere un film di poche pretese e poche sorprese, con personaggi poco memorabili, come ad esempio quella di una Chiatti anche poco ispirata nell'interpretarlo.

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  • Discussione Ruber • 12/12/15 00:18
    Formatore stagisti - 9269 interventi
    1,5 mln di incasso nei primi due giorni di programmazione, non affatto male forse piace...
  • Discussione Graf • 12/12/15 00:56
    Fotocopista - 908 interventi
    Mi sa che stavolta Pieraccioni non arriverà nemmeno a 10 milioni di euro di incasso (pochi per la sua media) e che a Natale il film ci giungerà già con il fiato grosso...

    Comunque, dopo "Il paradiso all'improvviso" il buon Leonardo l'ho perso di vista e non provo rimpianto per non aver visto i suoi ultimi film.
    Ultima modifica: 12/12/15 01:54 da Graf
  • Discussione Ruber • 13/12/15 01:02
    Formatore stagisti - 9269 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Mi sa che stavolta Pieraccioni non arriverà nemmeno a 10 milioni di euro di incasso (pochi per la sua media) e che a Natale il film ci giungerà già con il fiato grosso...

    Comunque, dopo "Il paradiso all'improvviso" il buon Leonardo l'ho perso di vista e non provo rimpianto per non aver visto i suoi ultimi film.


    Dopo i primi tre si è perso completamente, non ha saputo trovare più la verve comica che aveva all'inizio, e cosi vedo che anche in quest'ultimo a parte quacosina quà e là c'è poco o nulla del Pieraccioni dei primi, ma tantè finche glieli producono...
  • Discussione Galbo • 13/12/15 07:13
    Consigliere massimo - 3994 interventi
    Ruber ebbe a dire:
    Graf ebbe a dire:
    Mi sa che stavolta Pieraccioni non arriverà nemmeno a 10 milioni di euro di incasso (pochi per la sua media) e che a Natale il film ci giungerà già con il fiato grosso...

    Comunque, dopo "Il paradiso all'improvviso" il buon Leonardo l'ho perso di vista e non provo rimpianto per non aver visto i suoi ultimi film.


    Dopo i primi tre si è perso completamente, non ha saputo trovare più la verve comica che aveva all'inizio, e cosi vedo che anche in quest'ultimo a parte quacosina quà e là c'è poco o nulla del Pieraccioni dei primi, ma tantè finche glieli producono...


    Glieli producono perché incassa cifre più che dignitose per l'asfittico cinema italiano...
  • Discussione Zender • 13/12/15 09:09
    Capo scrivano - 47992 interventi
    Esatto. Pecunia non olet, as we know. Sarebbe controproducente e stupido per l'industria cinematografica non produrre prodotti che commercialmente ancora funzionano.
    Ultima modifica: 13/12/15 09:10 da Zender