Lo trovi su

Location LE LOCATIONLE LOCATION

TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/11/09 DAL BENEMERITO COTOLA
Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Cotola 15/11/09 23:25 - 9104 commenti

I gusti di Cotola

Tratto da una storia vera, il film segue le "gesta" del detenuto più famoso e violento del Regno Unito e lo fa riuscendo ad intrattenere piacevolmente lo spettatore grazie al discreto ritmo che la buona regia imprime alla pellicola e nonostante qualche eccesso evitabile che nulla avrebbe tolto al narrato. Notevole la prova del protagonista ed anche la scelta delle musiche (tra cui c'è tanto Verdi) è riuscita.

Blutarsky 22/11/09 18:14 - 360 commenti

I gusti di Blutarsky

Gran film, libera ricostruzione delle gesta di Michael Petersen in arte Charlie Bronson, il detenuto più pericoloso del Regno Unito, interpretato dall'impressionante Tom Hardy carismatico e perfettamente in parte. Apprezzabile particolarmente l'espediente del protagonista-presentatore-narratore, ma è lodevole tutto il lavoro fatto da Refn, per differenziare il film dal modello del classico biopic. Regia curatissima ed inventiva, con qualche eco Kubrickiano sopratutto nell'uso della musica classica abbinato alle scene di violenza.

Harrys 27/11/09 17:17 - 687 commenti

I gusti di Harrys

Madre natura pare c'abbia graziati, recapitandoci dall'Eden danese il nuovo S. K. (che il fato lo voglia). Il film trae linfa vitale dal suo capolavoro. Ogni singolo fotogramma trasuda passione per l'esuberanza kubrickiana. La staticità contrapposta alla frenesia, gli onniscienti e ieratici interludi, lo sbalzo percettivo diurno-notturno, indrottinante al bene-male, conturbato e sensibilizzato dalla classica-pop, irrimediabilmente corrotto dalla folle esibizione. Se mai soffriste di persistente stitichezza, questo film vi manderà al bagno per la contentezza.

Brainiac 1/12/09 00:05 - 1083 commenti

I gusti di Brainiac

Le violenze di Arancia meccanica mandate in loop da Dj. Refn, schizzato cerimoniere che stempera la grevità kubrickiana con inserti electro-wave calzanti più dell'ingente dose di musica classica somministrata. Il ghigno del detenuto Petersen, autore di libri sul fitness in ambienti ristretti (le carceri in cui tutt'ora vive) è trasposto con piglio vigoroso dal luciferino Tom Hardy, un Begbie palestrato. Lo spettatore è messo alle corde da una regia risoluta ma a tratti forzata, in soggezione come ogni secondino di fronte al manesco Bronson.

Lebowski 30/11/09 00:08 - 81 commenti

I gusti di Lebowski

Film apparentemente "eccessivo", eppure rigoroso e controllato: giuste le scelte stilistiche di Refn, perfettamente adatte al folle personaggio di Bronson. Una su tutte, le parentesi dei monologhi teatrali, che ne sottolineano l'ingenua voglia di protagonismo e la patologica personalità dissociata. Lo stesso dicasi per l'uso dei colori e delle musiche. Ovvi i riferimenti al cinema di Kubrick, ma giustificati e ben assimilati. Un fondamentale merito va anche all'interpretazione di Tom Hardy.
MEMORABILE: Il sequestro dell'insegnante d'arte.

Herrkinski 3/12/09 22:45 - 8180 commenti

I gusti di Herrkinski

Eccellente biografia (pur se ampiamente romanzata) del detenuto più pericoloso d'Inghilterra, Michael Petersen, meglio conosciuto col nomignolo di Charlie Bronson. Il talentuoso Refn gira con stile moderno, tra flashback, salti temporali, tocchi stylish (Bronson che parla alla mdp e narra sè stesso in un immaginario teatro) e squarci di violenza improvvisi, il tutto esaltato da un montaggio brillante, dove anche l'accostamento di musica classica ed electro funziona magnificamente; hardy da Oscar. Se è un esercizio di stile, è di gran classe.

Greymouser 27/03/10 16:26 - 1458 commenti

I gusti di Greymouser

Chi ha amato la trilogia di Pusher del regista danese non resterà deluso da questa particolare biografia carceraria. Certo, qui Refn cambia registro e sceglie volutamente il sentiero dell'eccessivo e del grotttesco, ma lo fa bene e in modo efficace. Memorabile la recitazione del protagonista principale.

Lattepiù 6/07/10 15:45 - 208 commenti

I gusti di Lattepiù

Nel tracciare la biografia di Bronson, il detenuto più pericoloso di Inghilterra, Refn si fa sopraffare dalla abnorme fiducia nelle proprie capacità registiche, dimenticandosi che anche la sceneggiatura dovrebbe avere un certo peso. Non un brutto film, con grandissimi momenti (il manicomio, le lotte da strada, la sequenza animata psichedelica), ma penalizzato da personaggi stucchevoli nel loro essere sempre prevedibilmente sopra le righe e da una voglia di stupire continuamente che spesso conduce a risultati opposti.

Pinhead80 5/06/11 13:15 - 4837 commenti

I gusti di Pinhead80

Refn approda finalmente alla ribalta con un film basato su di una storia vera. La storia vera è quella del detenuto più pericoloso d'Inghilterra soprannominato "Charles Bronson", un cattivo elemento che regala momenti (raramente lucidi ma sempre gratuiti) di totale follia. Sin dai primi cinque minuti capiamo che il film ha una forza espressiva che andrà al di là della prepotente prova recitativa di Tom Hardy. Alcuni momenti poi sono di rara bellezza (tra tutti il ballo nel manicomio). Folle.

Lupoprezzo 8/06/11 21:18 - 635 commenti

I gusti di Lupoprezzo

Bronson racconta le vicende del carcerato più violento del Regno Unito. Un uomo che "ha passato 34 anni in carcere di cui 30 in isolamento". Il registro utilizzato dal regista danese è in bilico tra il teatrale e il grottesco e gioca tutto sulla mimica del massiccio Tom Hardy, abbinata ad un forte gusto estetico per l'inquadratura (che lo conduce però a qualche eccesso) e al notevole utilizzo della musica classica. Diverse sequenze riuscite (cito il ballo nel manicomio e lo strangolamento del pedofilo). Bello.

Nicolas Winding Refn HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina BleederSpazio vuotoLocandina Fear XSpazio vuotoLocandina Pusher - L'inizioSpazio vuotoLocandina Pusher 3 - L'angelo della morte

Mickes2 11/06/11 19:51 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Un soggetto esuberante e violento e il regista si adatta con una regia solida alle sue gesta, regalandoci una grande forza espressiva, mostrando la violenza con un gusto spiccato per le inquadrature (carrellate, geometrie) ed un grande utilizzo della musica che non può non far venire in mente l’Arancia meccanica di Kubrick. Rimando che non infastidisce, anzi, ma l'eccessiva esuberanza musicale spezza il respiro che avrebbe inevitabilmente preso piede. Incisivo a carismatico Tom Hardy, che ci mette anima e “corpo” in tutti i sensi. Da vedere.
MEMORABILE: La scena del ballo nel manicomio è da applausi a scena aperta.

Rebis 15/06/11 14:04 - 2351 commenti

I gusti di Rebis

Michael Petersen - al secolo Charlie Bronson - il criminale più pericoloso d'Inghilterra, ha una vocazione soltanto: l'insubordinazione. Ascesa carceraria di un'indomabile forza della natura così impudente e istintiva da diventare irresistibile. Ieratico, teatrale, curatissimo nella definizione delle inquadrature, nei singoli raccordi tra immagini, sostenuto da un ritmo esaltante, il film sprigiona il gusto spudorato e la creatività inesauribile del regista. Selezione musicale d'impostazione kubrickiana. Ironia al fulmicotone. La sfacciata sensualità di Tom Hardy buca lo schermo. Renitente.

Daniela 6/07/11 07:48 - 12719 commenti

I gusti di Daniela

Infante, sorvegliato dai genitori, dietro le sbarra del lettino: è l'immagine con cui il protagonista apre il racconto della sua vita. Storia di un carcerato di tipo particolare, che non anela alla libertà (quando è fuori, si comporta goffamente, salvo impegnarsi in zuffe che replicano gli scontri con i secondini) ma alla costrizione, animato da una furia autodistruttiva. Fallito come grande criminale (l'omicidio resta solo "tentato"), sarà comunque quello più pericoloso. Film affascinante, con un geniale mix sonoro. Portentoso Tom Hardy.
MEMORABILE: Tutti gli inserti teatrali, in particolare quello "double face" - il ballo nel manicomio

Redeyes 27/07/11 17:32 - 2455 commenti

I gusti di Redeyes

Il vero gioellino di questo film è il bel visetto di Hardy, che regge un' intera pellicola sulle sue spalle. Non ho apprezzato la regia, non particolarmente, mi è sembrata un po' piena di sè e ne ha subito l'influenza tutta la pellicola. La sceneggiatura a tratti appare lacunosa e inconcludente. Il materiale c'era, non è stato affrontato male, ma il risultato, per quanto mi riguarda, non è stato all'altezza delle aspettative. Ribadisco, comunque, ottimo Hardy.

Galbo 23/08/11 05:54 - 12428 commenti

I gusti di Galbo

Piuttosto celebrato dalla critica, il film di Nicolas Winding Refn si rivela una personale delusione. Promettente sulla carta, la biografia di un celebre criminale inglese, viene realizzata dal regista ricercando la perfezione di canoni estetici piuttosto che la realizzazione di quelli narrativi. Il regista appare parecchio compiaciuto di immagini sicuramente efficaci, ma la storia rimane relegata sullo sfondo derivandone una leziosità alla fine disturbante. Buona la prova di Tom Hardy. Mediocre.

Jena 2/09/11 23:29 - 1566 commenti

I gusti di Jena

Abbandonati i vicoli infestati da spacciatori e prostitute di Copenhagen Refn si esalta, vuol fare l'autore e ci regala il suo peggior film in assoluto. Pretenzioso, presuntuoso, irritante, inutile e finanche noioso è il classico film da festival, troppo smaccatamente furbo per risultare digeribile. Grossa personale delusione. La trasferta inglese del nostro amato Nicolas è stata un disastro, speriamo che quella americana non sia peggio. Aridatece Tonny!

Puppigallo 11/10/11 09:27 - 5307 commenti

I gusti di Puppigallo

Esclusa la parte teatrale, forzata e pretenziosa, il resto non è male, anche se il personaggio assomiglia a un Chopper totalmente fuori controllo. Comunque, il nostro eroe si dà parecchio da fare, passando dal carcere, al manicomio criminale, con sporadiche uscite, pur restando la prigione il suo ambiente naturale. Ci sono sprazzi di puro talento registico (la disco dance dei matti, col protagonista pieno di psicofarmaci; L'insegnante trasformato in arte), ma qualcosa manca nella sceneggiatura, che gira su se stessa, visto che il concetto è sempre quello (Bronson contro tutti).
MEMORABILE: Chiunque tenti di aiutare Bronson, prima o poi ne scatena la reazione violenta; Il secondino costretto da Bronson a spalmargli l'olio sul corpo.

Capannelle 13/10/11 10:32 - 4429 commenti

I gusti di Capannelle

Un biopic decisamente virtuoso dove Tom Hardy giganteggia divertito anche più del personaggio che interpreta. Non assume i contorni del grande film, rimane più un divertissement, ma offre un substrato kubrickiano e rifugge ogni approdo sociologico e dinamica di gruppo tipica del genere carcerario. Perché il Bronson concepito da Refn è un matto/mattatore eccentrico e solitario. Quello reale è ancora più eccentrico e pericoloso (leggetevi la sua biografia).
MEMORABILE: I matti che ballano sulle note dei Pet Shop Boys.

Cloack 77 4/06/12 10:48 - 547 commenti

I gusti di Cloack 77

Nel momento in cui si rende il personaggio protagonista di un'opera teatrale, lo si astrae dal contesto delle varie prigioni, lo si pone ad attore della commedia umana, si tenta di mistificare la realtà, ingannando la verità (dato che di personaggio reale si tratta) esclusivamente per beare il proprio ego. È chiaro che gli autori non hanno sceneggiatura se non rappresentare la propria bravura, la propria autorialità, a scapito della verità. E questa bravura, purtroppo, non si può negare.

Onion1973 22/10/12 22:44 - 163 commenti

I gusti di Onion1973

Biografia del più pericoloso criminale del Regno Unito. Affetto da una patologica attrazione per la violenza, Bronson è comunque lontano dalla follia e anzi portatore di una lucidissima coerenza (realizzarsi come il più irriducibile dei galeotti). Sostanzialmente la storia di un fallimento totale, fallimento individuale per un uomo che non riesce a trovare ragioni per vivere se non autoalimentare una tautologica violenza e fallimento delle istituzioni incapaci di offrirgli una qualsiasi via alternativa. Stilisticamente perfetto. Eccellente Hardy.
MEMORABILE: Gli intermezzi teatrali e le risse con i poliziotti.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Honey britchesSpazio vuotoLocandina La casa dei libriSpazio vuotoLocandina Inchiesta in prima paginaSpazio vuotoLocandina Questione di vita o di morte

Saintgifts 19/12/12 01:17 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

E' evidente la volontà della regia (e della particolare sceneggiatura) di arricchire la storia del detenuto più violento delle carceri inglesi con una particolare colonna sonora e scene teatrali condotte dallo stesso protagonista. Questa combinazione, assieme alla prestazione di Tom Hardy, piuttosto in parte, mostrano i diversi lati di un personaggio che sembra indomabile, forte fisicamente e con un carattere ferreo da fargli sopportare lunghi anni di isolamento. C'è la netta impressione che Refn abbia preso ispirazione da altre pellicole.

Homesick 16/02/13 09:44 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Film ripetitivo, perché così è la vita di Bronson, il più famoso criminale d’Inghilterra che ha eletto a sua bandiera la violenza e il carcere a sua dimora. Stilisticamente, il paragone con Arancia meccanica è quanto mai calzante per il ricorso continuo alla musica (da Verdi ai New Order), ai registri dello humour nero e del grottesco e alla crudezza di molte scene, seppur spesso edulcorata con il pulp: tableaux vivants ipercinetici e sanguinolenti in cui posa il folle e truce protagonista Tom Hardy.
MEMORABILE: Il pugno all’insegnante; la danza dei matti sulle note di “It’s a sin” dei Pet Shop Boys; le esibizioni canore di Bronson.

Giùan 16/03/13 11:50 - 4601 commenti

I gusti di Giùan

Ciò che davvero infastidisce nel film è il plateale riconoscimento che si tratti di una sorta di apprendistato registico per Winding Refn, il quale, ancora lontano dall’esoterismo zen del capolavoro Drive, pare andar alla ricerca del miglior esorcismo cinematografico con(tro) la violenza. Non basta esser coscientemente effettistici ed artefatti né alludere a mitologie kubrickiane o scorsesiane (Re per una notte) per costruire una buona pellicola. Resta la notevole prova fisica di Hardy, per quanto debitrice anch’essa del nume De Niro. Success wish.

Didda23 5/08/13 20:05 - 2431 commenti

I gusti di Didda23

Concettualmente l'estetica proposta dal danese non offre nulla di originale ed è chiarissimo il modello di riferimento (non solo per l'accostamento di musica classica e fare violento). Narrativamente Refn conferma di essere uno scadente panchinaro: i dialoghi proposti hanno infatti il sapore deludente dell'evanescenza e i siparietti vorrebbero essere autoriali, ma sono solo pacchiani. Ci si accontenta di una tecnica straordinaria, con costruzioni che non hanno nulla da invidiare a nessun collega. Riuscito (a metà).

Rullo 16/05/14 22:38 - 388 commenti

I gusti di Rullo

Winding Refn manipola un soggetto interessante in un prodotto piuttosto deludente: se infatti le premesse per impressionare e interessare c'erano tutte, è discutibile la scelta del regista di soffermarsi più sulla bellezza dell'inquadratura (che per carità, è veramente innegabile) che sui ritmi narrativi e le tempistiche dell'azione. Rimane quindi un film accettabile, coronato da un gran comparto tecnico ma poco più. Bravino Hardy.

Kaspar 21/05/14 03:03 - 15 commenti

I gusti di Kaspar

Come per ogni prova di Refn ci troviamo di fronte a una lezione di montaggio, di fotografia, di cultura cinematografica. Tuttavia, ancora come per ogni suo film, le energie non sono ben distribuite e quando le scene ragazza-madre non si sovrappongono per compiaciuta inflazione, gli sforzi registici si sbilanciano su uno solo dei poli del film: tutto pende dalla parte dello stile e la sceneggiatura rimane sospesa per aria. Del resto “Bronson” è espressamente un esercizio di stile, ed eccellente in quanto tale.

Jdelarge 29/07/16 20:33 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Film biografico sulla vita di Michael Gordon Peterson, un noto criminale britannico pieno di ambizione ma senza qualità, se non quella di provocare violente risse in carcere, riuscendo così a soggiornare di prigione in prigione. Anche nei pochi giorni fuori dal carcere Refn è abile a utilizzare inquadrature che sembrano imprigionare inesorabilmente Bronson, il cui destino in isolamento è segnato dalla sua indole. Fantastico il finale in cui l'immaginazione del protagonista prende vita in maniere imprevedibili.

Fauno 21/09/16 11:53 - 2217 commenti

I gusti di Fauno

Ci sono solo 20 minuti gradevoli in cui lui è in libertà e diventa pugile da strada (e cos'altro potrebbe fare?); d'altronde è impossibile, almeno per ora (e spero mai), venerare uno che per accedere alla Hall of Fame decide di passare la vita in carcere e con più del 90% del periodo in isolamento totale. Il film presenta una scena con lo stesso epilogo almeno 7-8 volte; se è simpatico il racconto della sua vita con un monologo teatrale nel quale è abilmente truccato, ci sono una dozzina di passaggi squallidi, di cui un paio ripugnanti e "da antiemetici".
MEMORABILE: Il compagno di stanza che si defeca in mano e ci si trucca perfino; Il catarro nella bocca dopo l'iniezione di una dose da cavallo di tranquillante.

Paulaster 7/09/17 11:00 - 4478 commenti

I gusti di Paulaster

Scorpacciata di ultraviolenza per narrare le gesta carcerarie del detenuto Bronson. Un approccio all’inglese con siparietti ricchi di ironia, taglio teatrale anche per la presentazione di lui, durezza verbale e tanta cella d’isolamento. Poco convenzionale come stile narrativo, si appoggia a musiche classiche o elettroniche per dilatare nel tempo l'ambientazione. A volte richiama il ritmo alla Snatch e i matti rinchiusi ricordano Qualcuno volò sul nido del cuculo. Hardy ha il fisico adatto ma gli manca la verve malefica di Jack Nicholson.
MEMORABILE: “Tea for two”; La raffigurazione di Magritte.

Piero68 18/10/17 11:11 - 2961 commenti

I gusti di Piero68

Un film grottesco prima ancora che violento in quanto Charles "Peterson" Bronson è un personaggio grottesco e probabilmente masochista, vittima più di se stesso che del sistema che prova a contrastare da oltre 40 anni. Quanto al film è il solito Refn, che antepone la ricerca dello stile alla narrazione vera e propria. Solo che questa volta riesce a essere più efficace di altre, sia perché aiutato dall'ottima fotografia di Larry Smith, sia per la monumentale performance di un Tom Hardy perfetto, grazie all'applicazione del metodo Strasberg.
MEMORABILE: La "discoteca" dei pazzi; I piani sequenza in manicomio; La vera scena della rivolta in cui si vede il vero Bronson incappucciato e sopra un tetto.

NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Rolling vengeanceSpazio vuotoLocandina Vivere pericolosamenteSpazio vuotoLocandina AngeloSpazio vuotoLocandina The unthinkable

Mark 20/03/19 08:20 - 264 commenti

I gusti di Mark

Attraverso un espediente teatrale il regista ci trasporta in una dimensione grandguignolesca per raccontare una storia vera ma senza ricorrere al canovaccio storiografico standard. L'uso della colonna sonora come un'ossessione e della fotografia folgorante garantisce un sicuro impatto emotivo ma toglie forse completezza ai fatti che meriterebbero maggior spazio.

Berto88fi 11/04/19 11:00 - 216 commenti

I gusti di Berto88fi

Raccontare con toni grotteschi le gesta di un criminale come Peterson non è impresa facile, ma Refn, pur romanzando a modo suo, ci riesce. Merita certamente un'occhiata per l'ottima interpretazione di Tom Hardy, che in questa sorta di "one man show" permette di soprassedere sugli eccessi e i virtuosismi dello stile (indubbiamente originale) del regista. Complessivamente buono, diverse le scene memorabili, ma anche vari momenti di stanca che rallentano il ritmo. Piacevole l'utilizzo di diversi generi musicali.

Rufus68 1/06/21 22:06 - 3856 commenti

I gusti di Rufus68

Refn già nella sua parabola decadente e modaiola. La caratterizzazione del pessimo soggetto Bronson è assolta con quella superficialità brillante e inconcludente tipica di molti prodotti action di area angloamericana ricchi di apparenti ambizioni social-esistenziali quanto privi d‘un autentico nerbo narrativo. La colonna sonora synth-pop aggiunge un tocco da videoclip di facile presa (almeno quanto le suggestioni classiche). Un minestrone à la page, insomma, come se ne fanno tanti. Bravo Hardy (di una bravura prevedibile, ma bravo).

Diamond 23/05/24 09:11 - 230 commenti

I gusti di Diamond

Biopic (parecchio romanzato) fuori dagli schemi sul più celebre e violento criminale inglese a firma di un Refn in grado di gestire macchina da presa e spazi geometrici con talento non comune. Prestazione esaltante di Tom Hardy che imposta il personaggio come fosse in una comica da film muto, buona la fotografia, colonna sonora interessante e utilizzata in maniera intelligente. Peccato per una certa ripetitività e qualche pretestuosità o pretenziosità di troppo. Non sarà Arancia meccanica (evidente punto di riferimento) ma nel complesso è assolutamente convincente.
MEMORABILE: La scena del double face; La disco dance nel manicomio criminale.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Rebis • 10/01/13 10:04
    Compilatore d’emergenza - 4431 interventi
    Chissà, forse lo è pure Refn, sopravvalutato. Uscito dal cinema ero entusiasta, ma era anche il suo primo film per me...
  • Discussione Raremirko • 10/01/13 16:15
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    No dai, è un buon regista che fa buoni film.

    Bronson mi è piaciuto molto; per una volta una biografia diversa dal solito
  • Discussione Rebis • 10/01/13 16:48
    Compilatore d’emergenza - 4431 interventi
    Sì, sì, sono d'accordo. E' solo che di fronte a certe lodi sperticate il tarlo del dubbio mi comincia a ravanare il cervello :)
  • Discussione Raremirko • 13/01/13 15:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Sì, sì, sono d'accordo. E' solo che di fronte a certe lodi sperticate il tarlo del dubbio mi comincia a ravanare il cervello :)


    vero, anche io non è che sopporti molto le lodi, ma a volte, come in tal caso, non se ne può proprio fare a meno
  • Musiche Daniela • 3/04/13 11:18
    Gran Burattinaio - 5931 interventi
    La colonna sonora del film è una compilation di vari generi musicali, dall'elettronica al synth pop, in cui spiccano alcune aree celebri:
    Va Pensiero di Verdi, L’oro del Reno di Wagner, Madame Butterfly di Puccini
    Ultima modifica: 3/04/13 11:18 da Daniela
  • Discussione Fauno • 21/09/16 11:58
    Contratto a progetto - 2746 interventi
    Bronson l'ho rivisto 3 volte e son riuscito a dargli un mezzo pallino in più della vaccata totale. Per Drive, che lo devo rivedere, aspettati le lodi sperticate.
  • Discussione Rebis • 21/09/16 16:11
    Compilatore d’emergenza - 4431 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Bronson l'ho rivisto 3 volte e son riuscito a dargli un mezzo pallino in più della vaccata totale. Per Drive, che lo devo rivedere, aspettati le lodi sperticate.

    :D sempre in sintonia noi due!
  • Discussione Fauno • 21/09/16 16:47
    Contratto a progetto - 2746 interventi
    Ho letto adesso il tuo commento. Alla quarta riga son svenuto, specie nel duetto del ritmo esaltante e dell'ironia al fulmicotone.

    Ti ricordi alle medie la proprietà commutativa dell'aritmetica? Scambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia?

    Bene. Penso tu abbia già inteso a cosa mi riferisco, e l'ironia al fulmicotone faccio prima a improvvisarla io, perché potevo iniziare il commento in questo modo, anche se dopo, rivalutando un pochettino il film, non l'ho fatto:

    "Se non altro potevano prendere come protagonisti gli inservienti che ogni volta facevano testa o croce per decidere chi doveva star davanti a prendersi il canonico cazzotto staccatesta, prima che gli altri avessero il sopravvento col numero e coi manganelli..."

    Solo per dirti che Bronson ha un bel da ungersi o da dipingersi tutto, mettendo in bella evidenza anche gli organi genitali, ma alla fine più che un film è un ritornello. Ci sono però altri punti che lo salvano dal baratro totale.
  • Discussione Rebis • 22/09/16 12:08
    Compilatore d’emergenza - 4431 interventi
    Fauno ebbe a dire:
    Ho letto adesso il tuo commento. Alla quarta riga son svenuto, specie nel duetto del ritmo esaltante e dell'ironia al fulmicotone.

    Ti ricordi alle medie la proprietà commutativa dell'aritmetica? Scambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia?

    Bene. Penso tu abbia già inteso a cosa mi riferisco


    Sopravvaluti la mia intelligenza :D
    Mai capita sta cosa della commutazione...


    Solo per dirti che Bronson ha un bel da ungersi o da dipingersi tutto, mettendo in bella evidenza anche gli organi genitali, ma alla fine più che un film è un ritornello. Ci sono però altri punti che lo salvano dal baratro totale.

    Beh, Hardy ci mette faccia, muscoli, genitali e quant'altro con una generosità che è raro trovare tra i divi hollywoodiani di oggi... ma credo che il valore del film vada ben oltre la sua performance (eccezionale).

    Sempre curioso di leggere il tuo commento comunque :)
  • Discussione Piero68 • 18/10/17 11:54
    Contratto a progetto - 242 interventi
    Anche se da cinefilo di serie B vorrei introdurmi nella discussione (sempre senza polemica), per esternare quello che penso rispetto a tanto commenti letti su Bronson.

    Molti paragonano Refn a Kubrick e non solo per l'assonanza che sembra esserci tra questo film e The clockwork orange ma per tutto l'impianto registico. Alcuni addirittura lo definiscono il novello Kubrick.

    In primis, io personalmente non vedo nessuna assonanza tra i due film. Una semplice colonna sonora o, come in questo caso, solo alcuni inserti musicali, o il periodo o l'ambientazione non possono determinare assonanze. I film sono semplicemente su due piani diversi. E mai, nemmeno per un attimo, arrivano a sovrapporsi o, alla meglio, a toccarsi.

    Proprio come i due registi: Refn e Kubrick sono su due piani assolutamente diversi. Il primo privilegia l'estestica a scapito della narrazione. Preferisce inserti a volte onirici o mistici o grotteschi (come in questo caso) e relega in secondo piano i dialoghi. In poche parole tanta apparenza e poca sostanza.
    Kubrick invece mette l'estetica al servizio della narrazione. I suoi film sono sempre pieni di sostanza - oltre che di estetica - e dove non ci arriva con le immagini ci arriva con i dialoghi. Senza contare che Kubrick, in tantissimi film, usa la musica come linguaggio aggiuntivo mentre Refn lo utilizza solo per sottolineare alcuni momenti topici e a volte non la usa nemmeno.

    Insomma, nonostante io non ami particolarmente nessuno dei due, Kubrick è sicuramente anni luce avanti a Refn visto anche il periodo differente in cui hanno operato. Refn ha fatto del buon cinema, sicuramente osannato dalla critica ma (Drive a parte) sempre destinato ad un pubblico ristretto se non ad un cinema di nicchia.
    Kubrick ha fatto dei capolavori innegabili ed eterni che ancora oggi sono oggetto di studi o vengono omaggiati (per non dire copiati): Arancia Meccanica, Shining, 2001: Odissea nello spazio; Full Metal Jacket, Orizzonti di gloria e potrei continuare