Tutti gli episodi di Derrick commentati! - Stagione 05

26 Ottobre 2009

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1978 (STAGIONE 5):
 

40. IL FOTOGRAFO (Der Fotograf)
** Si comincia subito con un inseguimento in una stazione della metropolitana: l'inseguito, un fotografo, finisce sotto il treno. L'affare scotta, e infatti alla prima occasione, in piena azione, Harry viene colpito alla spalla: fuori combattimento per due mesi! Derrick lo sostituisce col fido Berger (troppo rigido!) e in scena entra la cognata della vittima, che con questi faceva foto porno ("mica è vietato"), all'insaputa del marito. Si intuisce come il fotografo fosse uno senza troppi scrupoli (nonostante aiutasse una giovane paralitica che aveva investito), e lo sviluppo prevede l'incasellamento dell'episodio tra quelli più "americani" dell'ispettore, con potenti e leccapiedi dal pugno facile. Finale conseguentemente molto deludente. Eppure Derrick era piuttosto in forma... La mancanza di Harry si sente. (Zender)

*** Episodio movimentato in cui fra inseguimenti, botte e sparatorie un giovane fotografo ci rimette la vita e Harry un braccio, colpito da una pallottola all'inizio delle indagini. Avventura da non perdere soprattutto per gli estimatori di Willy Berger, che sostituendo Harry accumula più minutaggio qui che in decine di altri episodi messi insieme. Splendida la location fuori Monaco in cui si svolge parte dell'azione, un antico palazzo in cui risiede un'amica del fotografo. Splendida anche l'attrice austriaca Christine Buchegger che qui interpreta la smaliziata cognata del morto. (Eresiarca)

**! L'episodio non è male e la regia è spigliata; è il finale (diciamo gli ultimi cinque o dieci minuti) a deludere: si nota l'incapacità di chiudere con la giusta misura inventivita nella figurazione. Tuttavia non manca di magnetismo; i derrickiani incalliti apprezzeranno l'altalena figurativa tra azione vivace (si useranno le pistole) e morbosità (la giovane e bella signora che con disinvoltura si dedica al porno). Il morto ammazzato è un fotografo: si comincia seguendo una falsa pista scottante (la pornografia, appunto) ma presto, attraverso classiche indagini poliziesche, emergono altre e più cruciali implicazioni criminali. Harry è stato ferito durante la sparatoria iniziale e Derrick duetta con Berger. Il piglio del nostro ispettore è vivace, nervoso, risoluto: condurrà le indagini senza battere ciglio. (Faggi)

**! Non si sa se siano più fessi la vittima o i carnefici. La prima si mette a ricattare una banda di efferatissimi criminali, i secondi si incontrano alla luce del sole per i loro loschi intrighi. Non stupisce quindi che Derrick, pur fuorviato da vicende pornografiche e privato del suo fido Harry (sostituito da uno scialbo Berger), riesca a incastrare, in un crescendo di tensione, i colpevoli. Peccato per un finale che fatica a riannodare i vari fili pendenti che la sceneggiatura ha disseminato lungo l'episodio. (Gordon) 




41. MORTE DI UNA FAN (Tod eines Fans)
**** Harry Dugan, divo della canzone di ritorno da un concerto di enorme successo, si ritrova una fan morta nel letto nella sua stanza d'albergo. Come ci è finita lì? Non chiama la polizia e tenterà di sgombrare il campo da solo, ma un giornalista è in agguato e lo fotografa col cadavere in mano. Scooppissimo! Giornali in visibilio, entra in scena Derrick che dà l'impressione di non credere che l'assassino sia lui. Ma allora chi? Una delle puntate più incisive: ben scritta, molto studiata nella descrizione dei personaggi e nell'intreccio, recitata a dovere, diretta col piglio giusto e con un finale soddisfacente (che comprende pure un colpo di scena). Acuta la descrizione dell'entourage del cantante, intelligente il processo che porta alla ricostruzione della sera del delitto. Poco da rimproverare, il meglio della formula Derrick (compresa la fierezza dell'ispettore, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno) qui non manca. Apertura con Dugan che coverizza scatenato "Born to be wild" degli Steppenwolf. Da confrontare con "Assolo per Margarete". (Zender)

*** Non memorabile, ma sostanzialmente riuscita questa puntata che sposta l'azione nel luccicante (fino a un certo punto...) mondo della canzone e si distingue per una certa cura nel tratteggio dei personaggi, non solo del cantante e del suo entourage (l'irascibile manager, il sarto probabilmente gay, il laconico autista), ma anche di quelli "esterni." Come spesso accade in Derrick, lo sviluppo dell'indagine è abbastanza all'acqua di rose, ma stavolta ci conduce ad un finale nient'affatto scontato. Momentaneamente accantonata la storica sigla, ma visto il contesto era inevitabile... (Nicola81)

**** Un'ottima puntata in pieno stile whodunit, cui si sommano le arrembanti musiche anni '70 che spesso caratterizzano la serie. L'intreccio giallo, pur non essendo granché elaborato, è più che convincente, così come le prove dei vari protagonisti, compresi gli spigliati Derrick e Harry. Peccato per una certa mancanza di tensione, la quale avrebbe reso perfetto l'episodio, mentre si rivela ben architettato e sorprendente l'epilogo. (Gordon) 

*** Si parte senza la sigla storica, sostituita da una cover, nemmeno così brutta, di "Born to be Wild". Chi canta sarà il protagonista dell'episodio o, meglio ancora, uno dei tanti, dato che si tratta di un episodio corale con almeno una decina di co-protagonisti e comprimari ben caratterizzati. Derrick non si lascia intimidire dal jet set e lavora con il consueto impegno per capire se il cantante in questione sia o meno l'assassino della fan. L'intrigo c'è, la recitazione pure. Manca - come a volte accade in Derrick - il tempo, per cui il finale è più rapido e sbrigativo di quello che un episodio davvero ben costruito avrebbe meritato. (Eresiarca) 


42. L'EREDITA' (Abendfrieden)
*** Un giovinotto va a cercare la propria vecchia prozia per comunicargli che le spetta una forte eredità, ma quando arriva nella pensione dove dovrebbe alloggiare, le proprietarie sono evasive e sembrano non vogliano dirgli dove stia realmente la donna. Lo menano per il naso per un bel pezzo, finché il giovane si scoccia e minaccia di chiamare l'avvocato. Parte in cerca della prozia e qualcuno, di notte, lo investe brutalmente uccidendolo. Alla pensione arriva Derrick e comincia indagini finalmente un po' più serie del consueto, interrogando gli ospiti e anche la famigerata prozia, che si fa da lui subito trovare. Ma c'è qualcosa che non quadra, e la coppia d'azione (qui inseparabile, visto che Derrick e Harry sono insieme in trasferta nelle campagne) lo capisce. Capisce anche troppo, visto che una delle volte in cui i due entrano nella villa sentono un pianoforte e chiedono: "Chi sta suonando il violino?". Pochi istanti dopo, a sorpresa, un violino si sente davvero! Ad ogni modo, nonosante una fastidiosa lentezza di fondo, l'episodio si sviluppa in modo interessante fino al colpo di scena finale, tirato come spesso capita brutalmente per i capelli ma sfizioso. Buone ambientazioni, dialoghi accettabili, cast pure. Non delude, insomma. (Zender)

*** Episodio abbastanza classico, ma decisamente godibile. Derrick e Harry sono sul pezzo e indagano per davvero, senza aspettare la solita confessione come una manna dal cielo. L'intrigo incuriosisce e culmina in un finale originale e non contrassegnato da quella frettolosità che caratterizza molte altre puntate. Interessanti anche i personaggi, in particolare le due proprietarie della pensione. Peccato per una fastidiosa lentezza di fondo e per l'ancora più fastidioso tema musicale (a base di violino) in sottofondo. (Nicola81)

***! Una puntata decisamente gradevole e che si diverte a ingannare lo spettatore. Derrick e Harry infatti, molto attivi nelle indagini, dovranno darsi da fare vagliando varie piste prima di arrivare al redde rationem finale, cui sono destinati 5 minuti invece dei canonici trenta secondi poco chiarificatori. Abbastanza ingessate le atmosfere e i personaggi, ma complessivamente adatti all'intreccio. Da vedere. (Gordon) 

*** L'atmosfera sembra quasi più da "Signora in Giallo" che da Derrick: ambientazione campestre, comprimari over settanta vestiti impeccabilmente e pieni di buone maniere, arredamento degli interni retrò. Però, come c'era da aspettarsi, ci scappa il morto, che in questo caso è un simpatico giovanotto alla ricerca di una lontana prozia "sepolta" da anni nella casa di riposo che dà il titolo all'episodio. Derrick e Klein indagano serratamente, i risultati non si faranno attendere e il finale sarà meno scontato del previsto. Buona la recitazione generale, un po' ripetitiva la musica. Episodio, in ogni caso, godevole. (Eresiarca) 




43. UN'IMBOSCATA (Ein Hinterhalt)
** Un auto esce di strada nella campagna, si ribalta ed esplode: la vittima è un poveraccio che pare esser stato ucciso (l'incidente è doloso, con tronco d'albero abilmente posizionato lungo la via) per errore. L'auto è infatti quella di una dottoressa non ben vista da molti, nel circondario. Il poveraccio intanto muore nel silenzio e della di lui madre, presumibilmente affranta, non si saprà più nulla (ma che ti muore il figlio e non pressi la polizia per sapere chi te l'ha accoppato?). L'indagine verte invece sulla dottoressa e la sua difficile condizione familiare, in cui il fratello alcolizzato e il nipote la odiano. Insomma, un tipo che non si fa amare. Ma è invece molto sveglia, attiva, tanto è vero che le indagini più ficcanti le conduce lei, con Derrick appiattito su teorie e metodi che offrono pochi sbocchi. Non a caso, shock finale, la solita confessione arriva con Derrick assente, che fa spuntare il testino dalla porta giusto per far capire che ragazzi, mica gli possono rubare del tutto il lavoro! Episodio con qualche buono spunto ma poco interessante, che non riesce a coinvolgere come dovrebbe: tutti a pensare a chi possa aver messo il tronco d'albero in mezzo alla strada. Poi i soliti bar, gli alcolizzati, i sospettati che fioccano anche forzatamente... (Zender)
 
**! Va subito detto che la versione italiana della prima messa in onda è sfrondata di vari passaggi; che invece servono: in parte per le indagini ma specialmente per disegnare con nettezza i due personaggi principali, ovvero zia e nipote; e riguardo a quest'ultimo potrebbe essere un problema non avere a disposizione tutte le informazioni, che dunque nella versione originale si trovano. E poi, in fondo, è il rapporto tra i due sopracitati personaggi il fulcro dell'episodio che per quanto riguarda l'investigazione poliziesca rischia, quasi, di rimanere sullo sfondo. Derrick arriva a capire l'identità dell'assassino secondo metodi polizieschi tradizionali: messa a fuoco su un individuo sospetto e un po' di fortuna: a dire il vero con coazione a ripetersi. (Faggi)

**! Chi vorrà mai uccidere una tranquilla dottoressa di campagna? Questa è la domanda su cui verte l'intero episodio, anche perché il delitto iniziale, del quale l'ispettore intuisce la non banale dinamica (radioline, segnalazioni apposte lungo la strada e tronchi dei quali si perde ogni traccia nel finale), non va a bersaglio. Sarà l'intrigante e inquietante nipote, specie nella mise con maglioncino attillatissimo, a "proteggere" l'incolume zietta fino alla canonica confessione risolutiva, che perlomeno giunge dopo un certo lavoro poliziesco del duo Derrick-Harry. Per il resto il ritmo non è dei più sostenuti e talvolta la tensione latita, ma in compenso alcune scene, purtroppo non doppiate in italiano, e le atmosfere risultano convincenti. (Gordon)


44. LA FIGLIA DI STEIN (Stein's Tochter)
** Sulle note scatenate di "Don't let me be misunderstood" dei Santa Esmeralda (più volte ricorrerà nell'episodio) una ragazza un po' brilla balla ed amoreggia col fidanzato in auto. Quando però questi smonta per accompagnarla a casa qualcuno spara e lo centra in pieno eil giovane stramazza a terra. Arriva Derrick (Harry piuttosto in ombra, qui) e va subito a trovare l'ex della ragazza, primo indiziato, un tipo antipatico quanto misterioso. Anche il padre di lei non scherza, però: insegnava nella classe della vittima, frequentata anche dalla figlia (ma non c'è conflitto d'interessi? Lei dice pure di andare male a scuola...) e dall'odioso ex. Gira e rigira il colpevole dovrà stare tra questi, o magari è il socio del morto, proprietario di un locale di tendenza col migliore impianto audio della città (bello quando Harry lo accende facendo saltare Derrick appoggiato su una cassa). Soluzione prevedibile, personaggi non troppo interessanti anche se l'episodio non è dei peggiori. Insignificante, diremmo. (Zender) 

**! "Il triangolo no, non l'avevo considerato". Tutti tranne Reinecker, che confeziona una puntata piuttosto piatta, per quanto basata su uno spunto discreto. Derrick infatti, abbandonate le parentesi più poliziesche (la solita bistrattata scientifica), si rifugia nel classico duello psicologico, che in questo caso però include padre ed ex fidanzato, essendo la vittima subito scomparsa. Abbastanza scarno lo sviluppo e quasi nullo il ruolo di Harry, motivo per cui l'ora scorre con poco ritmo. Finale interessante ma anch'esso piuttosto telefonato. (Gordon) 


45. CONCERTO PER PIANOFORTE (Klavierkonzert)
Un pianista si sta esibendo a teatro e nel mentre gli ammazzano la governante, forse perché è stata scambiata per la moglie. E in effetti la moglie è una carognetta: l'ha aiutato agli esordi e adesso non gli vuole dare il divorzio nonostante lui abbia da tempo l'amante e praticamente le sputi in faccia appena la vede. Di fatto mezzo mondo avrebbe potuto ucciderla, anche se il marito è quello col movente più attendibile. Infatti Derrick, benché lui fosse in quel momento sul palco, vorrebbe metterlo subito dentro convinto che abbia potuto pagare qualcuno per l'omicidio. Cominciano delle indagini piuttosto confuse, che imboccano le piste più disparate, ma lo spettatore non riesce ad appassionarsi di fronte a tanta fuggevolezza. E il finale, come troppo spesso accade pretestuoso e poco credibile, è solo la naturale conclusione di un episodio di scarso interesse e scritto peggio del consueto. (Zender)

*! Episodio disponibile per speculazioni sul matrimonio come strumento e/o luogo di tortura. Argomenti generali derrickiani vengono dispiegati senza coagulare il giusto equilibrio magnetico e, purtroppo, regna sovrana - o quasi - la confusione. La colorazione emozionale è sbiadita e latitano le opportunità nell'ambito dello strano (delle stranezze) alla maniera della serie - unica pennellata di colore, a tal proposito, è nella figura (una bella ragazza) della nipote della vittima. Ovvio che il derrickiano impenitente non abbandonerà il campo; quasi ovvio che qualche frammento curioso salterà fuori ma l'insieme, purtroppo, delude alquanto. (Faggi) 

** Quanto piace la musica a questi bavaresi! Derrick, per una volta non presente al concerto, inizia subito a mettere sotto torchio il pianista, maggiore indiziato seppur provvisto di un alibi a prova di bomba. Le indagini però si incentrano poco sulle dinamiche del delitto e si perdono in mille rivoli psicologici, francamente difficili da seguire alla lunga. Peccato anche per un finale che, se spalmato su più minuti, non avrebbe lasciato un senso di incompiutezza. (Gordon) 


46. UN CAFFE' DA BEATE  (Kaffee mit Beate)
**! Una ragazza muore per aver mangiato un cioccolatino al cognac offertole dall'amica, ma dopo qualche lacrima viene presto dimenticata e ci si concentra sull'amica, a cui il cioccolatino era indirizzato. Beate (è il nome) vive in una pensione e i cioccolatini li aveva trovati in camera (camere aperte a tutti), per cui Derrick conclude subito che l'assassino è uno dei 5 inquilini. Per indagare meglio l'ispettore spedisce il povero Harry a trasferirsi lì in incognito affittando una stanza: ne scopriranno delle belle, e prima di ogni cosa che Beate la dava un po' a tutti, lì dentro (e la darebbe subito pure a Harry, se questi non si contenesse). Il ragazzotto simil Christian De Sica giovane lo ammette senza problemi, i due anzianotti (tra cui un sosia di Leslie Nielsen) lo fanno intendere, mentre la proprietaria e un'altra ospite paiono molto attratte pure loro dal fascino di Beate. A Harry la situazione pare un po' scappare di mano (è un uomo anche lui dopotutto, e quando Beate lo va trovare mentre è in vestaglia...), ma Derrick gli chiede di riassumergli le novità ogni giorno riportandolo così alla realtà. Whodunit classico con 5 indiziati per una soluzione sbrigativa e un po' buttata lì, come sempre. Tuttavia vedere Harry come testa di ponte di Derrick è divertente e i personaggi sono sufficientemente indovinati. Accettabile. (Zender)

*** 
All'inizio una ragazza si stringe il collo con le mani (a un provino teatrale), ma sarà la provinante dopo di lei a morire, a causa di un cioccolatino al cognac avvelenato offerto dall'inconsapevole amica Beate. Da lì in poi il protagonista è Harry, latin lover in potenza che agisce sotto copertura nell'appartamento in cui vive la ragazza, tra una fauna umana variegata, a caccia di relazioni. Frammenti da ricordare di un episodio non male? Harry dal capello fluido, a camicia aperta, che stappa una bottiglia e beve a collo (mentre Stephan sorseggia un caffè - pessimo?), il cappello e la vestaglia improbabili di Beate, i cappotti montonati e le camicie scozzesi di Harry, il chili come afrodisiaco reiterato, l'arrosto finito in pattumiera e le tazze scaraventate sul finale. (Superding) 

*** Muore una giovane aspirante attrice, ma subito l'attenzione dei nostri segugi si concentra sull'amica che le aveva passato i cioccolatini avvelenati, evidentemente destinati a lei da un suo coinquilino. La parte più interessante della puntata è pertanto il ruolo di infiltrato nella casa di Harry che gli permette, facendosi talvolta bacchettare dall'ispettore, di fare il gagà con la mancata vittima. Pur essendo nel complesso indovinati i vari personaggi di contorno, l'intreccio risulta tuttavia leggermente monocorde. Semplice ma efficace il finale. (Gordon) 



47. ASSOLO PER MARGARETE  (Solo für Margarete)
*** Viene trovato il cadavere di Margarete e si scopre che la giovane se la faceva con un talentuoso chitarrista, tale Alexis. Derrick va a raggiungere il musicista subito dopo un concerto e s'accorge che questi è un tossicomane ormai mezzo andato, protetto alla follia dal fratello. Dopo un bel po' di resistenze, i due ammetteranno di conoscere la giovane e cominceranno le indagini: lei voleva portarlo a smettere. Chi l'ha uccisa? Episodio a tratti quasi commovente che si avvale della buona interpretazione del protagonista in negativo, Alexis, che l'aria da eroinomane ce l'ha per davvero! Si lavora molto più sulla psicologia dei personaggi che non sull'intreccio (in fin dei conti destinato a un finale senza troppe sorprese), con Derrick che in più d'una occasione deve sfoderare una risolutezza non da poco per contrastare gli scatti di nervi del chitarrista o del fratello/tutore. C'è spazio persino per un'entrata in scena con tanto di sfondamento di porta (da parte di Harry) e pistole spianate per salvare una vecchina chiusa in un armadio dai cattivoni col passamontagna. Niente di eccezionale ma un episodio ben studiato e tutto sommato convincente. Da confrontare con "Morte di una fan". (Zender)

**! Pronti, via e si parte subito con un nonsense, ossia gli assassini che, di fronte alla polizia, invece di far finta di nulla decidono di farsi inseguire. Non sarà la prima falla di un episodio un po' stentato e sicuramente non agevolato da un doppiaggio italiano stranamente non all'altezza. Il piglio di Derrick, con Harry che va a rimorchio, e alcune scene convincenti rialzano un po' il livello complessivo, ma come di consueto il finale debole pregiudica quel mezzo voto in più. (Gordon) 


48. IL PADRE DI LISSA (Lissas Vater)
**! Il padre di Lissa è tendenzialmente un alcolizzato rompipalle che non lascia in pace la sua ex moglie, risposatasi felicemente. Continua a chiederle incontri chiarificatori quando son divorziati da tempo, minaccia di morte lei, il nuovo marito, la figlia e fra un po' anche i vicini di casa. A rimetterci le penne è però il contabile del padre acquisito di Lissa, accoppato in giardino mentre era col suo principale. Derrick ovviamente sospetta subito dell'alcolizzato, il quale non solo non ha un alibi ma pare fosse proprio in zona, in quel momento. Ma è davvero tutto così semplice? Se il padre di Lissa è ridotto a uno straccio anche Lissa, dopo l'omicidio, si trova in uno stato catatonico poco invidiabile. Perché? Lo scopriremo, mentre intanto facciamo la conoscenza dell'odioso cugino del morto, un tassista avido e infido. Un bel quadro di personaggi da muovere davanti a un Derrick molto deciso e incazzoso: non guarda in faccia nessuno e qualche indizio stavolta se lo deve pure cercare. Non ne trova molti, beninteso, ma capisce presto dove puntare. Discreto ritmo, un finale tirato per i capelli... Del bello e del brutto che ne fanno comunque una puntata tutto sommato godibile. (Zender) 

***! Fosse stata girata dieci anni più tardi, in questa puntata Derrick avrebbe girato intorno all'omicida designato, l'ex marito derelitto, fino a farlo crollare nella classica confessione maieutica. Invece siamo nei gloriosi, per la serie, anni '70, che ci permettono di ammirare indagini approfondite e risolute, ritmo abbastanza serrato e una sfilza di personaggi di contorno interessanti. Certo, qualche forzatura c'è per forza, ma i pro sono sicuramente più dei contro. (Gordon) 

*** Un buon episodio anni '70 in cui Derrick, di fronte a un colpevole che sembra servito su un piatto d'argento, non lesina le indagini e, scava scava, riesce a fiutare la pista giusta, arrivando al vero omicida. Se le indagini sono buone, è il finale un po' tirato via ad abbassare leggermente il voto finale. Curiosità: l'attore che interpreta il padre di Lissa (Heinz Bennent) è il vero padre dell'attrice che interpreta la ragazza (Anne Bennent), attrice che ritroveremo in altre puntate, quasi sempre nel ruolo di vegetale derrickiano. (Robykeys82)  


 
49. L'INFORMATORE
(Der Spitzel)
*! Rapina in gioielleria: muore un poliziotto in borghese che aveva seguito i colpevoli. Gli indizi portano subito in un bar in cui (è un dato di fatto) si ascolta solo e sempre "Rivers of Babylon" dei Boney M. Potrebbe essere questo stesso un indizio, ma per tutti è normale e si continua. Per sbrogliare la matassa Derrick si appoggia a un informatore della polizia, personaggio ambiguo e un po' stordito che diventa il centro dell'episodio. Vive con una prostituta, il suo magnaccia e la figlia un po' ritardata della donna, a cui insegna a giocare a basket. Per il resto si barcamena (non si capisce da che parte stia) tra un Derrick che lo tratta con durezza (spesso lo prende pure in giro) e un criminale che invece ama insultare la propria madre strepitante in simpatici siparietti trash. Una fauna curiosa, non sufficientemente interessante da giustificare tuttavia l'attenzione che gli viene riservata. L'indagine passa del tutto in secondo piano, Derrick sfoggia inutilmente (grazie a quello lo individuano subito, bravo fesso!) la sua abilità di tiratore centrando il bersaglio e stupendo il titolare del poligono. Intanto, mentre quando si va al pub attaccano i Boney M., ogni volta che si va a casa dell'informatore partono i Beatles con "A Hard Day's Night" in un risibile gioco di rimbalzi canori. Finale strappalacrime, con Derrick che si accolla una missione mica da ridere... Per fortuna che la puntata dopo se n'è già dimenticato... (Zender)

** Episodio molto particolare che promette bene ma non mantiene le aspettative della fase iniziale. I personaggi, tra cui l'informatore del titolo (che ritroveremo anni dopo ne "Il fascino delle Bahamas" vittima della propria "dabbenaggine"), sembrano quasi macchiette e non sono minimamente approfonditi, mentre Derrick sembra svogliato. Memorabili: Derrick e il würstel in sala mensa, il pappone in canotta rossa, l'agghiacciante contrasto sonoro tra Boney M. (il cui brano "Rivers of Babylon" verrà poi notoriamente plagiato dalla sigla italiana di  "Anna dai Capelli Rossi") e Beatles. (Robykeys82) 

** Le premesse per un episodio accattivante ci sono tutte, peccato però che rimarranno in gran parte solo tali. L'indagine parte da un furto notturno in cui ci scappa il morto e, mentre il colpevole sembra chiaro fin dall'inizio, più articolato sarà riuscire a provarlo. Ad ogni modo, buona parte dell'episodio ruota attorno a un comprimario del criminale, un ometto banale, trasandato, malinconico e poco espressivo; tra papponi in canotta rossa bisunta - mai cambiata per giorni e giorni - poligoni di tiro, campi da basket di periferia e prostitute più o meno lampanti, sarà proprio l'omettino, pedinato indefessamente da Harry e Berger, a condurre alla risoluzione del caso. (Eresiarca) 

** Puntata a dir poco modesta, per quanto l'intreccio giallo, che emerge solo alla fine, se gestito meglio avrebbe condotto a ben altro risultato. Dopo un inizio concitato, la sceneggiatura però si arena in una foresta di personaggi di scarso interesse, tra cui l'informatore del titolo; Derrick non sa bene come prenderlo - lui stesso ammette, nella scena migliore dell'episodio (quella del würstel), di non amarli - e ci si focalizza su aspetti secondari all'indagine. Poco pimpante persino Harry. Nota finale sulle musiche: "Rivers of Babylon" crea una meravigliosa atmosfera anni '70, ma in questo caso si esagera; persino al poligono di tiro tocca sentirla! (Gordon) 


50. I SECONDI PERDUTI (Die verlorenen Sekunden)
** Furia selvaggia in un appartamento: un uomo misterioso uccide una donna, tira dentro casa una commessa che aveva bussato per una consegna e mezzo strangola pure lei. Poi si placa quando dei vicini chiedono cosa stia accadendo, ma intanto lascia dietro sè un cadavere e una commessa nel pallone, che l'ha visto in faccia ma non riesce a descriverlo. Derrick è paziente con la poverina e comincia a fare domande al marito della vittima, che stava per divorziare, mentre manda Harry a destra e sinistra a pedinare, sorvegliare... tutte le peggio mansioni. Intanto entra in contatto con una petulante amica della vittima e allo stesso tempo si prende cura della sopravvissuta nonché rincitrullita: conosce il di lei marito (un alcolizzato che è già tanto se sta in piedi) e infine la manda a stare dalla zia in segreto, perché è chiaro che il killer vorrà farla fuori non potendo contare sul riuncitrullimento a vita. Episodio discreto, con un finale accettabile e un Derrick in ottima forma, risoluto e dalla risposta secca. Peccato che la storia sia poco interessante, dopotutto, e i personaggi molto fiacchi. L'unico spassoso è l'alcolizzato: quando sua moglie (davanti a Derrick) gli grida che l'hanno aggredita e quasi uccisa lui le domanda con tutta calma se è rincretinita... (Zender)

*** Episodio discreto e fin da subito movimentato, col misterioso omicidio nei primissimi minuti. Derrick e Harry sono pertanto fin da subito attivi e si trasformano per una volta nel tenente Colombo: se però il mitico Peter Falk ci prendeva sempre, i nostri si attaccano alla preda sbagliata, l'ex marito della vittima. L'indagine risulta comunque molto interessante e la sceneggiatura riesce nel complesso a gestire i vari personaggi, per quanto essi siano spesso privi di mordente. La regia non brilla particolarmente, ma riesce a giungere senza problemi a un finale nel complesso convincente. (Gordon) 


51. LA RAGAZZA DI BLACKY (Ute und Manuela)
** Apertura in discoteca (che novità...): tra Michael Zager Band ("Let's all chant"), un po' di Grease e perfino i Genesis di "Follow You Follow Me" il Tony Manero locale, tale Blacky, si scatena. Poi però lo chiamano in garage e lo fanno secco. A ucciderlo pare sia stata la sua ragazza, dal poetico nome di Manuela Stroppe, che aveva osato rifiutarsi di farsi ripassare da un amico di Blacky e per questo s'era presa un sacco di botte (bel boyfriend s'era scelta). Poi saltan fuori, nell'ordine: Ute, l'assistente sociale, molto legata a Manuela (il titolo originale dell'episodio è infatti "Manuela e Ute"), che capisce la situazione e dice di voler regalare un alibi alla povera disgraziata nonché probabile assassina; il signor Stroppe ovvero il padre; il fratello Stroppe, ovvero il classico vegetale che in Derrick difficilmente manca; l'amico del cuore di Blacky, un bel tipetto che zompa addosso all'assistente sociale e infine la madre di quest'ultima, che fa casino cogli alibi. Un quadretto niente male per un episodio piuttosto fiacco ma passabile (anche se chi conosce la serie avrà capito già tutto dopo dieci minuti). Derrick è ancora giovane e attivo (però c'è chi lo sbatte fuori di casa: "Se vuole interrogarmi mi chiami nel suo ufficio ma esca di casa mia"... giusto!), Harry del tutto in ombra. (Zender)

** In discoteca, con le hit dell'epoca... Nel garage l'omicidio... La vittima è un giovane sadico (Blacky)... La sua ragazza (Manuela) è seriamente sospettata: potrebbe aver cercato vendetta perché abusata, picchiata, istigata alla prostituzione dal morto. Strano il rapporto tra Manuela e la sua assistente sociale (Ute) - si veda il titolo originale. Rapporto che fa sospettare un potenziale amore lesbico - magari fantasmatico: Ute si comporta come se fosse innamorata di Manuela. Derrick avrà un bel pò da fare, con i suoi soliti metodi di trapanazione delle menti: poi, quando tutto sembra volgersi contro Manuela, la soluzione sarà servita senza che il derrickiano incallito sia colto di sorpresa. (Faggi)

**! Incipit molto ruspante, in pieno stile anni '70. Finite le musichette, però, il ritmo inizia a scemare e la sceneggiatura del buon Reinecker si rifugia in quello che diventerà uno dei pezzi forti della serie: il vegetale marcato a uomo da un tutore dalla coda di paglia. Come al solito, in questi episodi vintage, Derrick e Harry si dimostrano reattivi, pur mantenendo un certo distacco dalle dinamiche familiari e non solo, motivo per cui risultano poco centrali. Finale anch'esso molto derrickiano, con la classica confessione libera tutti. (Gordon) 


52. MATURITA'
(Abitur)
**** Che sagoma, Harry... Prima invita Stephan al bowling per fargli tirar su i birilli a fondo pista (“a buon rendere...”), poi si mette a danzare sulle note della Febbre del Sabato sera con la seducente ragazzetta protagonista; infine, quando Derrick ha già archiviato il caso, si mette in testa d’indagare personalmente con Derrick che lo guarda compatendolo. C’è da ridacchiare più volte, insomma, inoltre la puntata è costruita davvero molto bene con un complicato intrigo di donne, vicoli (dove la gente finisce sotto l’auto) e delitti. La giovane al centro della storia pensa alla famiglia, vuole assolutamente che il fratello timido passi l’esame universitario e per ottenere ciò non ci pensa su e ricatta il professore (ennesimo esempio di personaggio derrickiano mezzo rintronato, come il fratello d’altronde).  Finale aperto con colpo di scena, indagini a doppio binario, bei dialoghi. Difficile chiedere molto di più... (Zender)

**** Un ragazzo vuole succedere professionalmente al padre medico, ma per farlo deve superare esami difficili. La sorella, sapendo che un professore in medicina ha una cotta per lei, lo ingaggia per aiutare il fratello. Per casualità il professore investe una sera una persona e la uccide: la bella ragazza vorrà aiutarlo ma lo ricatterà. Derrick dovrà entrare nella vita di tutti i giorni dei fratelli per capire chi è l’assassino… A mio avviso l'episodio più convincente della sesta stagione. La bellezza “cerbiattesca” di Agnes Dünneisen dà valore aggiunto all’episodio e, tra l’altro, una simile bellezza infervora persino il giovane Harry, che invita la bella ragazza fuori con la scusa delle indagini. Lo si vedrà curiosamente ballare a ritmo di disco Anni Settanta insieme alla biondina… Conoscendo bene Harry, c’è aria di “due di picche”… (Markus)

*** Assume realmente spessore nelle battute conclusive, che ci regalano un colpo di scena abbastanza imprevedibile e un finale aperto e molto amaro. Fin lì si era assistito a un episodio costruito in maniera diligente, ma non memorabile, con un Derrick che indaga in maniera piuttosto svogliata e un Harry, a sorpresa, molto più vivace e intuitivo di lui. Ottima la prova della giovane protagonista, che abbina una candida bellezza e un consumato cinismo; meno convincenti il di lei fratello e il professore ricattato. (Nicola81)

**** Un episodio superbo che, oltre a condensare tutti gli elementi positivi della serie, si dimostra sapientemente architettato. Convincono in particolare i rapporti psicologici tra la bellissima ricattatrice e il "sedicente" colpevole, con il fratelllo di lei a fare la parte del pesce in barile. Derrick e Harry, protagonisti di alcuni simpatici siparietti, si immischiano nell'indagine e ottengono rapidamente buoni risultati, i quali porteranno a un epilogo tanto inaspettato quanto tragico nella morale. Peccato per alcune incongruenze che sanno di forzature per far tornare il tutto. (Gordon) 
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